L'escola dels infants

David Altimir Sans – Maite Pujol Mongay, L’escola dels infants, Costruir i documentar l’educació infantil, Barcelona, 2023.

1. Il bambino e i suoi diritti 

Il profondo rispetto per il bambino come essere dotato di pieni diritti è una costante nell'intervento degli adulti, in contrasto con l'immagine di un essere incompiuto, con bisogni che devono essere soddisfatti. Un bambino emancipato perché considerato responsabile della costruzione della sua personalità e capace di formulare e interpretare in modo autentico teorie sulla realtà. E sebbene l'apprendimento sia un processo che appartiene all'individuo, si tiene presente che il ragionamento degli altri è essenziale per la propria crescita.

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2. Immagine del bambino

 Un progetto educativo potente si articola intorno ad un’idea di bambino capace, protagonista della sua conoscenza. Capace, non perché è già formato, ma perché è disponibile a conoscere, e perché nel suo processo di comprensione e interrogazione del mondo sviluppa teorie che verranno interpretate nel dialogo con gli altri, a mano a mano che cresce.

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3. Il bambino e il gruppo

 Il confronto tra le proprie sperimentazioni e quelle degli altri, è per i bambini un forte impulso a porsi sfide nel proprio percorso di ricerca. In questo confronto, il collettivo è importante per permettere al bambino di costruire sé stesso, di riconoscere la propria unicità, di trovarsi e riconoscersi come individuo. Significa accogliere e comprendere il gruppo per far posto a ciascuna individualità.

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4. La curiosità come punto di partenza

La curiosità è intesa come valore nel senso più complesso: il punto di partenza di ogni sfida. Progressivamente, nel corso della ricerca, la curiosità iniziale ingloba diverse dimensioni e ambiti che ampliano i primi approcci e aggiungono ricerche interdisciplinari.

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5. L’ambito dell’ascolto

L’adulto è una risorsa per i bambini e trova l’equilibrio tra presenza e assenza in una attitudine all’ascolto efficace e costante che implica la disponibilità e la capacità di interpretare e gestire i differenti messaggi e decisioni dei bambini. L’ascolto è la capacità di far dialogare le proprie idee con le idee degli altri per poterle far crescere, migliorare o modificare. Nel dialogo fra bambini, famiglie e insegnanti, l’ascolto è ciò che permette il buon funzionamento dell’ingranaggio democratico della scuola.

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6. La dinamica della progettazione

La progettazione, intesa come atto di progettare, specifico del lavoro per progetti, si basa su una pianificazione costante basata sui meccanismi e sui processi che si mettono in moto in ogni specifica situazione di costruzione della conoscenza.

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7. Strategie d’intervento degli adulti

L'adulto dispone di una moltitudine di strategie per alimentare un'ampia gamma di itinerari di sperimentazione e ricerca.
L'utilizzo di un'ampia varietà di materiali selezionati con intento pedagogico, proposti sotto forma di attività, spazi o proposte, offre ai bambini opportunità di azione aperte a nuove possibilità che possono andare oltre ciò che l'adulto aveva previsto.

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8. L’osservazione e la documentazione, una spirale in movimento

L’osservazione è un processo fondamentale e imprescindibile per l’educazione ad uno sguardo attento, poliedrico, alternativo e rispettoso che aiuta a comprendere come funziona cosa viene scoperto e permette di interpretare e trasformare la realtà. Rendere visibile la ricerca costante di ognuno, adulti e bambini, attraverso la documentazione è una strategia che li riconosce come attori fondamentali dell’indagine. La documentazione orienta e permette di pensare e interpretare i processi di costruzione collettiva della conoscenza per stabilire significati e trovare continuità.

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9. Valutazione dei processi individuali e collettivi

 Il dialogo tra idee, persone e strumenti rivela il percorso di apprendimento. Nella costruzione della conoscenza questo dialogo ha un ruolo specifico che ricade su ciascun individuo e al tempo stesso sul gruppo di cui l’individuo fa parte. La scuola è un contesto per la costruzione di strategie che danno visibilità al progresso individuale che si basa sempre su questo quadro di relazioni. Da questo punto di vista insegnare, apprendere e valutare sono tre processi inseparabili che è importante affrontare in una dimensione sia individuale che collettiva

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10.   L’adulto e l’equipe di adulti

 L’equipe dei docenti sfugge “alla burocrazia del tempo” per costruire conoscenza in forma collegiale e generare conoscenza pedagogica. Lo stimolo all’innovazione, che supera gli ostacoli e mantiene viva la ricerca, è la strategia fondamentale nei processi di insegnamento-apprendimento. Pertanto l’intervento educativo è basato sull’idea di viaggio, di costante trasformazione che è supportata dalla riflessione critica individuale e in equipe.

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11. L'errore, una strategia di costruzione della conoscenza

Il processo di apprendimento del bambino si realizza attraverso tentativi, cadute ed errori. Gli errori sono i benvenuti come un altro elemento strategico di questo processo, senza cadere nella trappola di estirparli dalla scuola. E’ per questo che è fondamentale sostenere l’incontro autonomo del bambino con i vari materiali, perché consente di tracciare con le mani i processi di costruzione della conoscenza e, di conseguenza, di costruire relazioni tra l’attività manuale e l’attività intellettuale, mettendole in dialogo nelle esperienze di ricerca. E’ così che è possibile che, nel corso di queste esperienze,  il bambino elabori le proprie ipotesi e difenda o modifichi le proprie idee.

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12. Immaginazione, fantasia e creatività

 Nell’essere umano, la creatività è la capacità di mettere in relazione eventi e fenomeni. Una capacità che si alimenta attraverso l’immaginazione e la fantasia, che fa fluire le idee e le mette in relazione. Per alimentare la fantasia e l’immaginazione, che sono elementi dell’intelligenza, è più rilevante la modalità con cui sono formulate le domande piuttosto che le modalità con cui vengono risolte, ed è fondamentale pertanto promuovere contesti che favoriscano l’energia creativa.

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13. Linguaggi e Saperi

I diversi linguaggi sono considerati gli strumenti per capire, interpretare, comunicare e trasformare la realtà. Tutti sono al servizio dei bambini, e non viceversa, e serviranno loro per comunicare con qualità, se potranno usarli in modo significativo e non decontestualizzato. I saperi aiutano a definire forme di pensiero individuale e collettivo nei differenti itinerari di ricerca, per conoscere se stessi all’interno della comunità e riconoscersi.

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14. La sperimentazione, una strategia per pensare con le mani

 La sperimentazione è una strategia fondamentale in ogni atto creativo, perchè include in se stessa le azioni che configurano i processi fondamentali per la costruzione della conoscenza. A sua volta, queste azioni rappresentano i differenti stadi del processo di ricerca del bambino, e di conseguenza  hanno una loro valore specifico, prezioso e in linea con l'esperienza  dell’individuo e del gruppo. La pedagogia incentrata sulla sperimentazione è un'impalcatura di ipotesi e di verifica che rende più facile stabilire connessioni continue tra tutto ciò che si è scoperto e sperimentato e quanto si apprende di nuovo.

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15. L'armonia tra mondo virtuale e mondo analogico

 Le tecnologie digitali si utilizzano non come un obiettivo, ma come un linguaggio, come uno strumento che permette di apportare contributi unici e creativi alle esperienze di ricerca. L’armonizzazione e la convivenza tra l’uso di tecnologie digitali e l’uso di tecniche manuali e meccaniche significa andare oltre l'uso ingannevole degli strumenti tecnologici che sostengono il permanere della didattica tradizionale.

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16. Emozioni e Sentimenti

 Le emozioni sono stati d’animo che oscillano tra piacere e dispiacere. I sentimenti nascono da un processo affettivo che valorizza chi li sperimenta. Considerare e incorporare queste due dimensioni nei percorsi di insegnamento e di apprendimento significa che la scuola accoglie le persone in modo integrale e promuove la solidarietà nelle relazioni e nei processi di costruzione della conoscenza.

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17.   Il curriculum una scelta da interpretare

 La priorità delle strategie e delle dinamiche è in armonia con le intenzioni pedagogiche del team di insegnanti che utilizzano il curriculum non come obiettivo ma come quadro di ricerca. L'adulto interpreta il curriculum stabilendo obiettivi che gli consentono di avere la libertà di esercitare il suo diritto di fare ricerca a scuola. L'intervento educativo parte, quindi, dal bambino come motore del pensiero degli adulti, che sono, allo stesso tempo, consapevoli della soggettività della loro interpretazione.

 

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18. Il valore del quotidiano

 La quotidianità a scuola è ciò che si vive giorno per giorno e guida bambini e adulti attraverso le relazioni, gli spazi, gli strumenti e i tempi. E’ a partire da qui che si sviluppano le diverse opportunità di apprendimento. Lo straordinario è l’arrivo dell’imprevisto, che interrompe la routine e scopre nuovi orizzonti. La scuola rende straordinaria la quotidianità allo stesso tempo in cui anche l’imprevisto e l’incertezza fanno parte della quotidianità.

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19. La dimensione del tempo a scuola

Il tempo è un elemento primordiale in tutti i contesti di convivenza e condiziona i ritmi individuali e collettivi. La scuola si impegna ad ascoltare e ad accogliere i tempi dei bambini e degli adulti misurando il movimento e la pausa nel rispetto reciproco.

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20. Conquista e trasformazione degli spazi e degli strumenti della scuola

 La scuola è un luogo conquistato dal bambino non nel senso bellicoso del termine, ma secondo le sfumature del suo sinonimo acquistare, ovvero vincere, fare proprio, con spazi concepiti come fattore esistenziale e vitale; elemento non circostanziale, ma centrale, che i bambini possano far propri e trasformare. Gli strumenti, selezionati con intenti pedagogici, sono fondamentali per alimentare un percorso di ricerca, perché sono in continua trasformazione dal momento che il percorso si sviluppa, cambia nell'interazione che si instaura tra i bambini e le proposte educative.

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21. Eterogeneità e Omogeneità

Storicamente la scuola è stata orientata alla omogeneità, a raggruppare i bambini per sesso, età o ipotetici livelli di apprendimento. L’eterogeneità è un terreno molto più fecondo per far dialogare le identità in un contesto ricco di diversità.

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22. La scuola, un sistema di relazioni

 La scuola è concepita come un progetto dei bambini, dell’equipe dei docenti e delle famiglie, per riconoscersi negli altri all’interno di un percorso di ricerca condiviso dove le relazioni vengono ripensate e costruite in maniera democratica. L'interazione tra l'analisi delle scoperte e delle connessioni effettuate nella scuola, da un lato, e gli interventi dei diversi attori che collaborano, dall'altro, conferisce qualità e validità alla ricerca perché la rende più completa e multiforme.

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23. Dentro e fuori nel loro insieme

 Gli ambienti naturali, sociali e culturali sono abituati a vivere in una dimensione in cui si dispiegano nuovi atteggiamenti, si generano nuove ipotesi e si risveglia la curiosità, uno degli elementi essenziali per qualsiasi intervento di ricerca. Allo stesso modo, il contatto con le persone nell'ambiente è considerato una strategia ottimale per iniziare a comprendere la realtà, per avvicinarsi ai suoi aspetti emblematici e per poter contestualizzare le scoperte della scuola.

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24. Diversità culturale a scuola

 In un mondo globale, la scuola diventa punto di incontro di bambini e famiglie con identità culturali diverse, li accoglie e li aiuta a dialogare con il contesto. In questo modo la scuola contribuisce alla costruzione della dimensione umana che la costituisce.

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25. Culture e tradizioni

 Le tradizioni e i patrimoni culturali delle scuole si sviluppano in relazione al luogo e al tempo in cui si trovano; sono aperti alla diversità, al cambiamento, evitando gli stereotipi, al fine di preservare e reinterpretare ciò che abbiamo in comune.

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